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Ciao amico allevatore, sono di ritorno da un pranzo domenicale a casa dei miei cari suoceri.

Con loro ho un rapporto meraviglioso, vengo trattato quasi come fossi un loro figlio e mi reputo davvero fortunato in questo.

Ma non voglio stare qui a parlarti del mio legame con i genitori della mia fidanzata, piuttosto trarre spunto per parlarti, o meglio scriverti, di come allevare canarini all’esterno.

E allora ti starai chiedendo: “ma cosa c’entra la suocera di Angelo?!?”

C’entra eccome, infatti mia suocera, a qualche anno dalla mia conoscenza, ha iniziato a tenere qualche coppia di canarini fuori al proprio terrazzo. Si hai capito bene, l’ho contagiata di passione per gli uccellini.

Lei, insieme a mio cognato Mimmo, accudiscono qualche coppietta di canarini “pezzati”, lo fanno per pura passione e senza scopi selettivi o espositi.

Con 2/3 coppie ogni anno riescono a riprodurre una dozzina di canarini, novelli che poi allocano in una piccola voliera di 1mt cubo circa (1 mt. x 1 mt. x 1 mt).

Ecco la “volieretta” per i canarini di mia suocera

In questo articolo ti darò gli stessi consigli che ho dato a loro quando hanno iniziato a mettere appesa qualche gabbietta con dei canarini dentro.

Colloca le gabbie in un posto sicuro

La sicurezza dei canarini viene sempre prima delle altre cose, soprattutto se parliamo di allevamento all’esterno o outdoor.

Infatti il contatto con la natura ha dei pro e dei contro.

Se tra i vantaggi c’è sicuramente una qualità dell’aria ottimale che incide sulla salute dei soggetti, l’altra faccia della medaglia presenta dei rischi alti riguardo predatori, roditori ed altri animali che entreranno a contatto con i canarini allevati all’esterno.

Se hai deciso quindi di intraprendere questa strada, per necessità o per volontà, fai attenzione a dove collocherai le gabbie o le voliere che utilizzerai (fallo prima di reperire i canarini).

Tra i predatori sopra citati, quelli che provengono dall’alto (falchi, gazze, etc.) sono tra i più temibili.

Collocare la gabbia in una zona coperta, magari in un mobile o sotto una tettoia, riduce il rischio di attacco da parte degli uccelli selvatici.
Sapessi quante volte ho visto gabbiette con uccellini menomati o morti all’interno a causa di attacchi di qualche falchetto o qualche civetta.

Messo a posto questo primo punto, è arrivato il momento di parlare di altri animali che possono minare la salute dei nostri amati pennuti, ovvero: roditori e faine su tutti.

Leggi anche: Canarini in cova: 8 errori da evitare!

Partendo dalle faine, sono tra gli animali più pericolosi, infatti quando riescono ad entrare in pollai o allevamenti di uccelli fanno una vera e propria mattanza.
Per gli allevamenti all’interno la soluzione è semplice, ovvero chiudere porte e finestre o schermarle con delle reti in ferro, mentre quando si parla di allevamenti all’esterno il discorso cambia sensibilmente.

L’unica soluzione per chi alleva all’esterno, magari in campagna o comunque in piani terra, è quella di collocare le gabbie ad un altezza di almeno 1.5mt. dal suolo, evitando di depositare materiale o mobili che possono fungere da scala per arrivare alle gabbie.
In questo modo faine o quadrupedi in cerca di cibo avranno molta più difficoltà a raggiungere la preda o le prede.

Ultimo punto di questo consiglio riguarda i roditori, nello specifico: topolini o ratti più grandi.
I primi non predano i canarini, piuttosto preferiscono mangiare i semi messi a disposizione degli uccelli, e cosa ben più pericolosa: urinano e defecano sulla gabbia e negli stessi semi.
L’urina e le feci dei topi sono causa di infezioni anche abbastanza aggressive, che portano spesso problematiche serie tra gli animali che si stanno gestendo.
Non prenderla sotto gamba perché io stesso sono stato vittima di questo problema, vedendo la produzione di canarini ridursi del 70/80% nell’anno in cui i canarini ne sono stati colpiti.

I secondi, i ratti, quelli belli grossi, invece predano i canarini nelle gabbie, colpendo spesso di notte, quando questi ultimi stanno dormendo (quindi immobili nelle gabbie).
Non siamo ai livelli della faina, ma un ratto può fare comunque dei danni anche importanti ad un numero rilevante di canarini.
Ovviamente, come detto per i topolini di campagna, anche per i ratti di dimensioni maggiori vale il discorso “urina e feci” come potenziale portatori di malattie.

Per ridurre il rischio, ti consiglio tre cose da fare:

  • Utilizzare una rete più piccola per topi oltre alla rete più grande per schermare le voliere.
  • Mantenere il più pulito possibile i fondi delle gabbie ed il pavimento (dove possibile) evitando di attirare i roditori.
  • Utilizzare della colla per topi da porre nelle prossimità delle gabbie o delle voliere

Leggi anche: Il canarino domestico: origini, alimentazione, gabbia, canto e riproduzione

Ricordati che fa freddo

Fuori fa freddo, non lo scopro mica io, ma questa cosa tienila bene a mente.

Fallo soprattutto in due momenti dell’anno, quello di inizio riproduzione e quello di fine muta.

Riguardo la riproduzione, il mio consiglio è di iniziare le cove quando le temperature iniziano a stabilizzarsi verso l’alto e le giornate ad essere soleggiate.

La grande differenza tra allevare dentro o fuori sta nella possibilità o meno di intervenire sulla luce e sulla temperatura in cui gli animali vivranno.
Tu allevando fuori non potrai aumentare la temperatura o regolare il fotoperiodo a disposizione dei tuoi canarini, dovrai far fare alla natura ed allevare a luce naturale.

Questo significa iniziare con le cove più tardi, generalmente tra Marzo e Aprile, ti sconsiglio di farlo prima.

Mentre riguardo il periodo di fine muta, inizio mantenimento, quando inizia a fare davvero freddo, ti consiglio di aumentare i grassi nel tuo piano alimentare.
Utilizza semi come niger e/o perilla, oppure integra l’alimentazione con un pastoncino con un buon tenore di grassi.
Questo aiuterà gli animali a stare meglio in un periodo particolarmente freddo.

Qualche gabbietta qua e là fuori al terrazzo di mio cognato

Previeni acari ed infezioni come il vaiolo aviare

Io sono per la prevenzione, lo sai, non sono un gran risolutore di problemi, piuttosto uno che cerca di non farli nascere.

Lo faccio nel mio allevamento al chiuso, ma lo consiglio a chiunque abbia un animale da accudire.

Allevare all’aperto porta i canarini ad essere a contatto continuo con passeri, cardellini ed altri uccellini portatori di acari e l’unica soluzione per limitare il problema è quello di applicare un antiparassitario a cicli senza mai far stare scoperti i canarini (esistono diversi acari, ora ti sto parlando dell’acaro rosso o acaro dei polli).

In poche parole il periodo che nel nostro allevamento è di 12 mesi tra un’applicazione e l’altra, bisogna ridursi a 4 mesi nel caso di allevamento all’esterno.

A riguardo leggi questo articolo: L’acaro rosso: come eliminarlo definitivamente da un allevamento di canarini.

Riguardo il vaiolo, grande e diffuso problema tra gli allevamenti europei e non di canarini, non c’è altra soluzione che la prevenzione.

Paolo di quarantena per i nuovi arrivi, di evitare l’introduzione di gabbie o trasportini dall’esterno, di ridurre al minimo le punture di zanzara e infine ma non per importanza la vaccinazione.

A proposito delle zanzare, se decidi di allevare all’esterno, dovrai fare i conti anche con loro, quindi cerca di evitare ristagni di acqua nei pressi dei canarini e dove possibile di schermare gabbie e voliere con una rete per anti zanzara.

Tornando al discorso vaiolo aviare, i tuoi canarini all’esterno saranno esposti a questo potenziale grande problema, il vaiolo si presenta in diverse forme, le più comuni sono quella cutanea e quella difterica, come diversa è l’aggressività e la percentuale di mortalità ( te ne parlerò in un altro articolo, ho tanto da dirti.), ragion per cui, ti consiglio vivamente di vaccinare una volta l’anno i tuoi canarini contro il vaiolo aviare, ovviamente qualora tu abbia un numero di almeno 30/40 canarini, se invece ne hai qualcuno il discorso cambia, andresti incontro ad una grossa spesa ed un grande spreco di vaccino non utilizzato.

Leggi questo articolo sulla: quarantena nei canarini: come e quando metterla in atto.

Per il resto: pulizia e selezione, sono le solite cose che mi senti scrivere e dire nei miei articoli o nei miei video, discorso che vale anche per te che hai scelto la strada dell’allevamento all’esterno.

Alleva razze “abbastanza” rustiche

Se come mia suocera, allevi per il gusto e la passione di farlo, e non hai canarini selezionati, questo consiglio non fa per te.

Se invece allevi una o più razze di canarini con fini espositivi, allora sentiti chiamato in causa.

Il mio consiglio è quello di allevare canarini rustici, razze che tollerano il freddo, quindi da escludere razze come: Gibber Italicus, Gibboso, Arricciato Gigante Italiano, Crest etc.

Sono razze che hanno bisogno di ambienti “controllati” e che poco tollerano ambienti all’aperto.

Ti parlo di 5 razze rustiche in questo articolo: 5 razze di canarini facili da allevare.

Se non lo hai ancora fatto, iscriviti alla mia posta qui sotto, inserendo la tua mail ed il tuo nome, riceverai degli aggiornamenti in anteprima delle cose che faccio in giro per il web e non.

Ciao e buon allevamento “all’esterno”, ci si vede al prossimo contenuto.

P.S. Durante il pranzo di oggi, mia cognata Pina, mi ha detto: “Angelo ringrazi e saluti tante persona, ma a me mai”. Colgo quindi il momento per ringraziarla per l’aiuto che ogni anno mi fornisce nella pulizia dell’allevamento mio e di mio padre. Grazie mille “Pinarella”.

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