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Ciao, eccoti in un nuovo articolo del mio blog, che soprattutto grazie a te che stai leggendo i miei post, mi sta dando grosse soddisfazioni in termini di visualizzazioni.
Questo blog è stato creato con l’intento di arrivare a più appassionati possibili in Italia e all’estero, io cerco di informare la gente ma allo stesso tempo di recepire quali siano gli argomenti maggiormente richiesti da chi alleva canarini, ma anche da chi ne è semplicemente appassionato.

Tra i vari spunti che ho ricevuto, oggi ho deciso di parlarti dei semi cotti: come prepararli, quando e utilizzarli.

Prima di tutto ci tengo a dirti la mia opinione su quali semi sia meglio adoperare in un misto da cuocere, e soprattutto quali sono i vantaggi e gli svantaggi nel bollire i semi.
Riguardo le possibili sementi adoperabili per il misto da cuocere, ti consiglio di tenere in considerazione tre semi principali che sono: girasole piccolo nero, niger e canapina, occhio se allevi canarini di colore per eventuali problemi di dorature.

Come ti spiegavo nell’articolo sulla preparazione alle cove, questi sono i tre semi che io e mio padre utilizziamo come misto da integrare al pastoncino, avendo nel tempo testato con buoni risultati il loro utilizzo, trovando nelle loro singole caratteristiche nutritive un buon equilibrio.

In canaricoltura parole è proprio l’equilibrio che si ricerca nei tre pilastri del triangolo della vita: genotipo, alimentazione, ambiente

Esistendo in commercio solamente dei misti con più sementi al loro interno, io e mio padre siamo quasi costretti a comprare semi singoli per poi miscelarli in un secondo momento.

In realtà come ti ho più volte detto, io utilizzo il prodotto e non il marchio, nel senso che valuto ogni singolo prodotto e difficilmente utilizzo tutta la linea di un brand.

La motivazione sta nel fatto che io devo essere padrone della situazione, personalizzare il mio piano di alimentazione e testarlo nel tempo, alla ricerca del famoso equilibrio.
Però è giusto che tu sappia che altri semi sono utilizzabili in un misto da cuocere, semi come: azuki, ravizzone rosso, cartamo, scagliola, oltre ai tanti altri semi presenti in commercio.
Ovviamente ogni seme ha i suoi pro e contro, ad esempio il cartamo è generalmente troppo duro per i canarini e viene spesso scartato, oppure il ravizzone rosso (seme dalle qualità nutritive elevate) risulta complicato nel reperirlo, soprattutto di buona qualità (ho visto colza venduta per ravizzone!).
Lo stesso Azuki viene spesso scartato dai canarini e non gode di ottima appetibilità.

Mentre niger, girasole e canapa, oltre alle qualità in termini di apporto di nutrienti, risultano molto appetibili, ed essendo semi molto utilizzati nel mondo della canaricoltura, risulta meno complicato reperirne partite di qualità soddisfacente (in un altro articolo ti parlerò di come valutare la qualità dei semi).
Ti dò un consiglio, quando compri semi che dovrai bollire, chiedi al tuo commerciante di fiducia dei semi da germinare e non da bollire, questo perché se un seme germina significa che è fresco e ben tenuto e spesso nelle miscele “da cuocere” vengono messi semi di seconda scelta, ma tu vuoi il meglio!

Sul perché sia buono bollire i semi, voglio dirti tre parole importanti: morbidi, digeribili e puliti.

Morbidi perchè dopo aver cotto i semi, gli stessi assorbiranno acqua e risulteranno più appetibili ai canarini.

Digeribili perchè cuocendo i semi aumenterà sensibilmente la digeribilità (cosa importante se a nutrirsene è un piccolo di canarino).

Puliti perché il vero vantaggio di bollire un misto di semi è quello di abbatterne la carica batterica.
Come contro di questo metodo, il fatto di cuocere i semi, potrebbe comportare ad una perdita degli elementi nutritivi, ma con il processo che ti sto per spiegare, non correrai questo rischio.

Quello che ti serve:

  • Pentolino
  • Misto semi
  • Setaccio a maglie strette
  • Strofinaccio

Il procedimento è semplicissimo:
Inizia a mettere il pentolino con all’interno l’acqua sul fuoco, attendi che inizia a bollire l’acqua, inserisci all’interno i semi e gira attendendo un minuto, dopo scola i semi con il setaccio risciacquandoli abbondantemente con acqua fredda, alla fine cola l’acqua in più con il setaccio e tampona lo stesso con uno straccio pulito.
Avrai ottenuto i tuoi semi cotti, ed il fatto di averli sottoposti ad un solo minuto di bollore, ne ha conservato le qualità, ammorbidendoli e disinfettandoli, pronti per essere aggiunti ad un pastoncino secco, o al Rusk.

Leggi anche: La muta dei canarini: 10 consigli per affrontarla al meglio

Se ti stai chiedendo quando utilizzare i semi cotti per i tuoi canarini.

Principalmente nel periodo riproduttivo, come integrazione alla dieta che permetterà ai riproduttori di imbeccare e crescere la prole. I canarini ne andranno ghiotti, te lo assicuro, come ti consiglio però di non esagerare con l’uso su riproduttori con piccoli da 1 a 5 giorni, siccome potrebbe capitare che la canarina durante l’imbecco, immetta nel gozzo del piccolo, semi interi, e quindi difficilmente digeribili.
Inoltre, cosa fondamentale, è buona norma cambiare ogni giorno l’accessorio che ha contenuto semi cotti o qualsiasi alimento fresco, anche quando il porta pastoncino sembra pulito, in effetti non lo è!

Così come ti consiglio di non conservare i semi cotti per più di una giornata (dal mattino alla sera), ed in periodi caldi, di porli in frigo se devi usarli successivamente. Anche perché, parliamoci chiaro, cuocere dei semi al momento non richiede un grande impegno di tempo.

Puoi utilizzarli poi tutto l’anno, in muta, come in preparazione cove, senza esagerare per un paio di giorni la settimana massimo, anche se personalmente penso che quanto più “secca” è la dieta di un canarino tanto migliore sarà il benessere dello stesso, e quindi nel nostro allevamento si usa da fine preparazione alle cove a fine riproduzione, ed il loro apporto diventa giornaliero per le coppie che hanno prole da crescere e per i giovani in fase di svezzamento.

Termina qui questo articolo, nel prossimo ti parlerò dei semi germinati e del procedimento per farli.

Siamo in periodo di cove e se ti va leggi: Come preparare i canarini alla riproduzione: 16 consigli utili.

Grazie della tua attenzione, ci vediamo al prossimo articolo, e ti ricordo di iscriverti alla mia Newsletter se non lo hai ancora fatto. ciao!

Angelo Cremone

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13 Comments

  • Andrea ha detto:

    Molto interessante, complimenti. Leggo sempre con piacere i suoi articoli. Cosa ne pensa del c. D. Pasto unico?

  • Bernardo Rossiñol Moll ha detto:

    Hola Ángelo: He leído todos tus artículos y son muy interesantes, tengo que reconocer que siempre he empleado la nabina germinada y me va muy bien, espero con ansiedad como la cueces tú para ver si lo hago bien.
    Felicitaciones Ángelo.

    • Angelo Cremone ha detto:

      Muchas gracias Bernardo, creo que mañana voy a publicar un artículo sobre semillas germinadas, te recuerdo que este blog también está traducido al español, estoy insertando todos los artículos ya insertados en italiano.

  • Franco Marzo ha detto:

    Sempre professionale ed esaustivo.
    Una sola curiosità, per canarini ad ala bianca, quali semi si possono fare ‘cotti’ per evitare la doratura o ‘inquinamento’?
    Grazie sempre.

  • Mauro Ballardin ha detto:

    Ciao Angelo
    Scusami,ma è sufficiente 1 minuto di bollitura?
    Perché su vari forum ho letto una bollitura di 15/20 minuti
    Premetto non li ho mai fatti,ma mi sarebbero molto comodi, in un minuto sarebbero pronti
    Complimenti bperbil blog,ti seguo anche su YouTube
    Grazie

  • Giuseppe cucuzza ha detto:

    Io li faccio bollire un minuto spengo il fuoco , lascio stare un’altro minuto in acqua poi metto sotto acqua fresca fino a quando si raffredda, faccio scolare e aggiungo al pastoncino. Non ho mai avuto problemi e i canarini, cardellini , e lady Gouldian lo divorano. Anche i piccoli svezzati da poco

  • Angelo Cremone ha detto:

    Ciao Giuseppe, grazie del commento, li fai nel modo corretto. Che semi utilizzi?

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