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La preparazione alle cove nei canarini è inteso come periodo tra la fine della muta e l’inizio della stagione riproduttiva, e negli ultimi anni è sempre più vista come una montagna da scalare, oltre che fonte di ansia e apprensione per diversi allevatori più o meno esperti.
Parlare di come preparare i futuri riproduttori al meglio necessita il coinvolgimento di più fattori, ed in questo articolo voglio approfondire quello ambientale soprattutto riguardo : la temperatura ed il fotoperiodo.
Facendo subito riferimento alla natura che ci circonda notiamo che gli uccelli vanno in estro quando le temperature aumentano ed il fotoperiodo (ore di luce) aumenta progressivamente, tienilo bene in mente sarà la nostra fonte di ispirazione.
Riguardo la temperatura, la mano dell’uomo allevatore può davvero poco, infatti per esperienza personale ti dico che stufe e condizionatori non riescono a simulare un clima naturale, quindi portare “artificialmente” ad una temperatura di 18/20° l’allevamento non significa avere i risultati sperati, anzi!
Inoltre per aumentare la temperatura di una stanza è logico chiudere le finestre e le fonti d’aria, ciò se da un lato favorisce l’innalzamento della temperatura, dall’altro diminuisce sensibilmente la qualità dell’aria, innescando potenziali problematiche allo stato di salute dei soggetti presenti nell’allevamento, risulta quindi molto complicato trovare un giusto equilibrio e non resta, dove possibile, che lasciare regolare la temperatura a chi sa farlo meglio di noi: Madre Natura.

È comunque fortemente consigliato mantenere alti gli standard di qualità dell’aria tutto l’anno e in special modo quando le temperature si alzano e quando è presente il numero massimo di canarini in allevamento.

Tutto cambia quando parliamo di fotoperiodo, in questo caso, se in presenza di allevamento a luce artificiale, possiamo intervenire con le attrezzature adeguate.

Quando parlo di fotoperiodo non intendo solo la quantità in ore di luce della giornata, ma anche la qualità della luce che andremo ad utilizzare.

Ciò che ti occorre è un programmatore alba/tramonto (non hai bisogno di del migliore sul mercato, te ne basta uno che abbia le funzioni base e soprattutto sia affidabile nel funzionamento), un neon a spettro solare per animali (luce fredda) ed una lampadina ad incandescenza che ti simuli l’alba ed il tramonto .

Il neon rappresenta sicuramente l’elemento che dei tre merita maggiore attenzione e su cui vale la pena spendere qualcosa in più, il perché?

Guarda un neon di quelli commerciali, per qualche istante, poi sposta lo sguardo e ti renderai subito conto di quanto i tuoi occhi abbiano sofferto, cosa che non succede con dei neon adatti.

Fidati, vedrai i tuoi canarini meno irrequieti ed anche i tuoi occhi ti diranno grazie!
Parlando di quantità, le ore di luce necessarie ad un canarino per andare in estro oscillano tra le 13 e le 14, ciò significa che arrivati a 14 ore dovremmo avere il nostro allevamento già in procinto di riprodurre, con coppie già formate e soprattutto affiatato, insomma prossime alla nidificazione.

Leggi anche: Maledetto “punto nero”!

Nell’ambito “fotoperiodo” gioca un ruolo fondamentale “come” si aumenta la luce, cioè con che progressività si aggiungono minuti di luce all’allevamento. Buttando un occhio su cosa succede in Natura notiamo che i minuti di incremento di luce del sole nel periodo Primavera- Estate variano dai 2 ai 4 minuti al giorno e che soprattutto l’incremento non incide solo sul tramonto, ma si divide tra alba e tramonto con una graduale diminuzione dell’albeggiare ed una inversamente proporzionale ritardo del tramonto.
Ciò tradotto in modello pratico, presupponendo di partire con le cove, cioè formare le coppie e collocare il nido, nel mese di inizio Febbraio, significa partire con 8/9 ore di luce ad inizio Dicembre ed aumentare ogni giorno di 4 minuti (2 minuti meno all’alba e due minuti in più al tramonto, questo è importante!), da inizio Dicembre ad metà Febbraio passano circa 80 giorni x 4 minuti al giorno= 320 minuti cioè 5 ore e 20 minuti.

Siamo partiti da 9 ore di inizio Dicembre ed arriviamo alle 14 ore e 20 minuti del periodo riproduttivo, ma lo abbiamo fatto in modo graduale, naturale e soprattutto paziente, dando modo ai nostri canarini di maturare il proprio estro, inoltre ti do una dritta, arrivato a 14 ore e 20 minuti continua ad aumentare di 1 minuto al giorno solo il tramonto fino alle 16 ore, questo ti permetterà di ritardare l’inizio della muta e di avere maschi sempre sul pezzo per l’intera durata del periodo riproduttivo.
Questa tecnica di regolazione del fotoperiodo può essere applicata a prescindere da quando si vuole iniziare a riprodurre canarini.

Leggi anche: Come gestire al meglio le proprie balie.

Quindi temperatura e fotoperiodo, due fattori ambientali di grande importanza e da gestire al meglio per far si che le nostre speranze si trasformino in gioie, perché si sa che la riproduzione è il momento più emozionante dell’anno,il momento in cui tutto ha inizio.

Un altro fattore fondamentale del periodo precedente la riproduzione è l’alimentazione e l’integrazione da apportare alla dieta base.
A riguardo, ti dico, che non bisogna stravolgere la normale dieta alimentare che hanno seguito i tuoi canarini precedentemente, c’è bisogno soltanto di una giusta ed equilibrata integrazione, ma non voglio anticiparti niente, puoi leggere tutto in quest’altro mio articolo La preparazione alle cove: l’alimentazione mi raccomando non perdertelo, ciao!!!

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