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Eccoti 16 consigli utili per su come preparare i canarini alla riproduzione, ti ricordo che puoi approfondire il tema leggendo due miei articoli La preparazione alle cove: l’alimentazione e I canarini e la preparazione alle cove: il fattore ambientale.

Ma passiamo ai fatti, quindi eccoti i miei consigli frutto di anni di allevamento, fianco a fianco con mio padre, tra le piume dei nostri amati canarini:

Controlla lo stato di salute dei tuoi soggetti.

Ci sono momenti tipo: vaccinazione, taglio unghie o goccia anti parassitaria, dove sarai costretto a prendere tutti i soggetti dell’allevamento uno ad uno, cercare di far coincidere il taglio delle unghie ed un controllo approfondito è una cosa fattibile e che ti consiglio. Controlla il ventre del soggetto auspicando sia in carne e con colorito roseo, se così non fosse mettilo da parte e cerca di portarlo in condizioni ottimali e se non ci riesci, ti consiglio di non accoppiarlo, questa selezione darà i frutti nel medio lungo tempo, favorendo la robustezza dei canarini del tuo allevamento.

Pulisci e disinfetta le gabbie che in futuro ospiteranno le coppie riproduttrici.

Lava le gabbie usando della candeggina (lascia stare i prodotti “miracolosi” super costosi), immergile in un contenitore e falle stare per 20 minuti, lo stesso vale per gli accessori che vanno puliti e disinfettati. Sfrutta l’inizio della preparazione alle cove per cercare di pulire tutto siccome nel periodo riproduttivo serviranno standard iginici alti. Evita di fare questo lavoro a ridosso delle cove, per evitare stress ai soggetti in un momento importante per loro quale l’arrivo del l’estro.

Controlla che il tuo allevamento goda di una buona qualità di aria.

Se mi chiedessero quale è il fattore ambientale più importante per un allevamento di canarini, sicuramente risponderei la qualità della luce, ma soprattutto dell’aria. Quindi assicurati che nel tuo all’evento non vi sia un ristagno di aria, evita le correnti d’aria dirette, ma garantisci al tuo allevamento di avere un punto di entrata ed uno di uscita di aria e che la stassa circoli. Se entri in allevamento e senti un brutto odore di chiuso, allora vuol dire che il tuo ricambio d’aria è insufficiente e che dovrai correre ai ripari, un estrattore d’aria può essere una buona soluzione se hai una sola fonte d’aria nel tuo allevamento.

Posiziona i maschi singoli e le femmine in gruppi.

Metti i maschi rigorosamente singoli, per evitare litigi, a volte anche mortali, mentre per le femmine femmine puoi optare per la formazione di gruppi (esempio 6 femmine in 90 cm./10 femmine in 120 cm.) controlla che tra le femmine non sia presente qualcuna in stato avanzato di estro e che quindi vada a strappare il piumaggio delle altre, in questo caso metti la femmina in una gabbia singolarmente, sarà probabilmente una delle prime a partire in riproduzione.

Posiziona i maschi in alto mentre le femmine in fila più basse.

Per permettere ai canarini di ricevere un’intensità di luce differente, maggiore per i maschi, ti consiglio di collocare i maschi nelle prime due fila dell’allevamento e le femmine nelle parti più basse, questo ti permetterà di tenere tranquille le femmine e dare tempo ai maschi di andare in estro. Personalmente ho notato che, a parità di intensità di luce, la femmina è più veloce a raggiungere l’estro.

Metti a disposizione delle femmine dell’osso di seppia.

Sarò tradizionalista, ma da 30 anni insieme a mio padre adoperiamo osso di seppia nell’alimentazione delle femmine, e abbiamo notato che negli anni dove non lo adoperavamo, le femmine avevano qualche problema nella deposizione, sopratutto nel guscio delle uova,sarà un caso? Non so, comunque ti consiglio di usarlo, non utilizzare quello delle seppie fresche del pescatore, compra quelle in commercio che hanno subito un processo di sterilizzazione e sono certamente più sicure.

Usa prodotti multi vitaminici per tutti i soggetti, mentre ai soli maschi apporta vitamina E a ridosso della formazione delle coppie, non farlo per le femmine.

Non scervellarti nel ricercare integratori “miracolosi”, affidati ad un buon produttore e acquista un multi vitaminico, magari in polvere, da aggiungere all’acqua o meglio al pastoncino, e attieniti alle dosi scritte sul contenitore. Mentre ti sconsiglio di usare vitamine E per le femmine, altrimenti correrai il rischio che le canarine siano troppo stimolate alla riproduzione e che quindi non rispettino la cadenza: nido, deposizione, cova, allevamento prole, ma interrompino la cova delle uova o siano aggressive con la prole. In generale io non sono favorevole ad un uso prolungato di vitamina E, preferisco far maturare naturalmente i miei canarini in maniera graduale e lenta.

Organizza ed aumenta il fotoperiodo in modo costante e lento.

Come ti ho parlato nell’articolo sul fattore ambientale della preparazione alle cove, il fotoperiodo è l’aspetto maggiormente importante nella preparazione dei canarini alla riproduzione, quindi fatti uno schema, decidendo quando inizierai le cove e sapendo che aumenterai la luce di 4/5 minuti al giorno divisi tra alba e tramonto e che le ore di luce che ti serviranno per affrontare la riproduzione partono da 13/14. Cerca di aumentare in modo costante la luce, sarà un grande salto di qualità per la tua preparazione alle cove e per una futura riproduzione soddisfacente.

Evita di usare antibiotici di massa senza essere sicuro dell’utilità.

Non mi stancherò mai di ripeterlo, se non si conosce il problema tentare una soluzione a caso é deleterio. Soprattutto quando i prolemi, tradotti in patologie, possono essere numerosi, poi sappi che gli antibiotici non sono preventivi, e che quando si adoperano in malo modo possono mettere a repentaglio la salute di un allevamento di canarini. Sappi che meno antibiotici usi, più i tuoi canarini saranno sensibili al loro impiego mirato e risponderanno positivamente alle cure, l’assuefazione é dietro l’angolo.

Evita di usare caloriferi (stufe, condizionatori, etc.) piuttosto posticipa l’inizio delle cove quando le temperature saranno più alte.

A meno che nel tuo allevamento non ghiacci l’acqua dei beverini, non usare caloriferi, i canarini devono vivere il freddo, in modo tale che l’aumento della temperatura possa rappresentare per loro uno stimolo all’inizio del periodo degli amori. Vedrai i tuoi canarini fiorire all’innalzarsi delle temperature.

Inizia ad abituare i canarini maschi e femmine al pastoncino o altro alimento che adopererai per la riproduzione.

Cerca di far conoscere l’alimento che i riproduttori useranno per imbeccare la prole, trattandosi di un alimento proteico usane in basse quantità per un paio di volte alla settimana magari integrandolo con multi vitaminici, pre e pro biotici e fermenti lattici. I canarini non amano i cambi di alimentazione, seguendo questo consiglio le tue future coppie saranno abituate all’alimentazione del periodo riproduttivo.

Non stravolgere il tuo piano alimentare.

Precova non esiste! Potrebbe essere buono per il titolo di un mio libro, questo perché attorno all’argomento “precova” é stata messa tanta carne a cuocere, ma alla fine è rimasto solo fumo. É stato sdoganato il termine “precova” in un significato contorto, volto a farne una montagna da scalare, tramite prodotti che facessero veri e propri miracoli, sostituendo tutti i punti fino ad ora letti con cicli di antibiotici, prodotti dalle dubbie composizioni o kit di primo soccorso. Torniamo seri, qui c’è una sola cosa da acquistare, ovvero il metodo con cui si gestisce una fase di transizione tra il finale della muta e l’inizio della riproduzione.

Ascolta il tuo allevamento con l’avvicinarsi della riproduzione.

Se tutto sta procedendo per il meglio, sentirai i tuoi canarini maschi aumentare la tonalità del canto, ascoltali prima di entrare in allevamento così da non interromperli e goderne del canto, ti accorgerai che la loro tonalità di canto aumenterà con l’avvento della riproduzione.

Controlla a campione lo stato di avanzamento dell’estro dei maschi e delle femmine.

Prendi la buon abitudine di “maneggiare” i tuoi canarini, non aver timore, piuttosto decidi un giorno della settimana, dove, a campione, controllerai lo stato di salute e di avanzamento del l’estro dei canarini (prendendoli in mano e soffiando il ventre). Soprattutto con l’avvicinarsi della riproduzione, tieni d’occhio le femmine per evitare di ritrovarti con delle uova nelle voliere, se dovesse succedere, individua la femmina che sta depone do e mettila in una gabbia singola con il nido e la juta (paglia per nido).

Non avere fretta di iniziare con le cove.

Lo so la riproduzione è il periodo più bello dell’anno per un appassionato di canaricoltura, ma se davvero vuoi vedere i tuoi canarini riprodursi e stare bene, devi avere pazienza e attendere il momento giusto per formare le coppie e mettere i nidi. Fare una buona prima covata, con una percentuale di uova fertiliti alta significa raggiungere prima il numero di soggetti che metti in conto di riprodurre, e di conseguenza terminare prima le cove dando più spazio al periodo muta. La canaricoltura è un orologio perfetto.

Non accoppiare soggetti che non siano in buone condizioni di estro.

Se hai soggetti maschi o femmina ancora non pronti per essere accoppiati, aspetta! Accoppiare canarini non in condizioni ottimali significa metterne a rischio salute ed inizio dello stesso estro. Se hai soggetti che proprio non ne vogliono sapere di maturare l’estro, allora pensa se davvero vale la pena di continuare a tentare di farli riprodurre, o per fare un minimo di selezione non sarebbe meglio metterli fuori dal gruppo riproduttori a te la scelta.

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Angelo Cremone

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